“Bohemian Rhapsody” dei Queen è un vero e proprio esperimento musicale, pubblicato nel 1975 nell’album A Night at the Opera. Il brano fonde in modo sorprendente vari generi musicali, come rock, opera e ballata, suddividendosi in diverse sezioni: un’introduzione, una ballata al pianoforte, un passaggio operistico, una parte hard rock e una coda riflessiva. Questa struttura unica e anticonvenzionale ha reso la canzone una delle più emblematiche nella storia della musica.
Il significato del testo ha affascinato critici e fan per decenni. Freddie Mercury, autore del brano, non ha mai offerto una spiegazione definitiva, invitando ognuno a trarre le proprie conclusioni. Alcuni credono che racconti la storia di un giovane che, dopo aver commesso un omicidio, vende la sua anima al diavolo e, alla vigilia della sua esecuzione, invoca la misericordia di Dio. Altri vedono il brano come una metafora delle lotte interiori di Mercury, legate alla sua sessualità e identità.
Un altro elemento iconico della canzone è l’assolo di chitarra di Brian May, che si colloca tra la sezione ballata e l’intermezzo operistico. Questo assolo agisce come un ponte emotivo, innalzando l’intensità del brano. May stesso ha spiegato di aver composto l’assolo con l’idea di “cantare” una strofa con la chitarra, facendola dialogare armoniosamente con la melodia vocale di Mercury. Con la sua leggendaria Red Special, costruita a mano, e usando un sixpence come plettro, May ha creato un suono inconfondibile che ha contribuito a definire l’identità dei Queen.
In definitiva, “Bohemian Rhapsody” è un capolavoro senza tempo che combina liriche enigmatiche e una struttura musicale audace. L’assolo di Brian May non solo mostra la sua abilità tecnica, ma aggiunge anche una profondità emotiva che rende questa canzone un’esperienza musicale indimenticabile.